lunedì 29 ottobre 2007

I Medici senza Frontiere contro Paris

I Medici senza Frontiere si sono inviperiti perché nei mesi di giugno, luglio e agosto, i telegiornali hanno trasmesso solo ventuno notizie alle guerre di Darfur, Somalia, Repubblica Democratica del Congo, Repubblica Centrafricana e Ciad; contro le sessantatre, dedicate nello stesso periodo ai ventidue giorni di carcere di Paris Hilton dai Tg nazionali e Mediaset.
Forse non serviva uno studio dell'Osservatorio di Pavia per sapere che i mesi estivi sono preda del gossip, comunque Kostas Moschochoritis, direttore di Medici Senza Frontiere Italia, ha protestato dicendo che è convinzione erronea che la gente sia più interessata alle vicende di Paris che alle tragedie dell'Africa: "Ce lo testimoniano le centinaia di migliaia di nostri sostenitori italiani che ogni anno, con le loro donazioni e con il loro desiderio di saperne di più, permettono a Medici senza Frontiere di assistere gratuitamente dieci milioni di persone in tutto il mondo". E' brutto dirlo ma, tra quei dieci milioni di donatori, molti seguono anche le vicende della milionaria: fare i professorini che dividono i buoni e i cattivi sulla lavagna non giova a nessuno. Ognuno faccia il suo mestiere, la Paris la Paris, visto che non sa fare molto altro, i Medici i medici e i giornalisti informazione indipendente.

2 commenti:

MATTEO ha detto...

Paris è mitica, comunque hanno assolutamente Ragione!! Per quanto adoro Paris, è meglio sensibilizzare la gente sulle ventuno notizie alle guerre di Darfur, Somalia, Repubblica Democratica del Congo, Repubblica Centrafricana e Ciad...
ciao!

Stepius ha detto...

Certo ma non occorre sparare contro l'informazione o restare falsamente stupiti del dilagare di notizie frivole. Il bene passa anche attraverso altri canali, attraverso la sensibilità personale, soprattutto. Puoi mandare duecento notizie di guerra, ma la gente insensibile aspetta solo l'inizio della partita o l'ultima impresa di Paris. Insomma è scontato dire che il Darfur vale più di Paris, ma la colpa, sta a metà tra chi fa informazione e chi la riceve.
E poi, per fortuna, vale sempre il vecchio detto che fa più rumore un'albero che cade che una foresta che cresce.
ciao