Finalmente alcuni membri importanti dell'opinione pubblica si muovono in difesa di Paris Hilton. In primis il padre
Ricky mostra il suo affetto alla figlia organizzando un megaparty in vista della scrcerazione, ma soprattutto
Christopher Hitchens, famoso giornalista e per l'occasione firma del
New York Times, muove un accorato appello contro il massacro dei mass media. Il giornalista afferma di scrivere non limitandosi
"a dipingerla quale emblema o metafora di qualcosa, bensì come soggetto in sé". Un'operazione difficile,certo, ma che gli riesce abbastanza bene. Hitchens si mostra indignato contro
"quei titoli di giornale gongolanti e derisori e quelle immagini d’una fanciulla in lacrime trascinata di nuovo in prigione". Secondo la tesi del giornalista, Paris non viene mai vista come una persona in sè, ma sempre come simbolo di qualcos'altro: un'icona, direi io, condannata alla sua iconicità. Persino la legge, sostiene il giornalista, la tratta solo come una presenza simbolica, non rispettandone quella che è invece la persona.
Una bella riflessione in difesa di Paris: trovate l'articolo tradotto, lunghetto ma profondo su
questa pagina del Corriere.
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